Diretto da Andrea Ballabio, apre nuove prospettive per la cura di gravi malattie neurodegenerative. Ne dà notizia il Messaggero.
«Il morbo di Parkinson, l'Alzheimer e la Corea di Huntington - scrive il Messaggero - sono patologie per le quali non esistono, ad oggi, terapie risolutive. La scoperta dei ricercatori italiani dell'istituto Telethon di Napoli porta ad un particolare meccanismo biologico, ovvero il sistema che regola lo smaltimento dei rifiuti delle cellule. C'è infatti un sistema che, se stimolato, può ripulirle da molecole tossiche che sono proprio le responsabili di varie malattie neurodegenerative. Il team di Ballabio ha dimostrato per la prima volta al mondo che dietro questo sistema di smaltimento di rifiuti cellulari, esiste una cabina di regia».
«Una scoperta - afferma Ballabio - che pone le basi per un nuovo approccio terapeutico alle malattie dovute all'accumulo di sostanze tossiche nelle cellule, a partire da quelle neurodegenerative. Lo smaltimento dei rifiuti cellulari avviene ad opera dei lisosomi, organelli presenti in ogni cellula che hanno il compito di trasformare in sostanze innocue i prodotti tossici del metabolismo. Per farlo sono dotati di una squadra di enzimi, ma basta che uno sia difettoso per avere gravi malattie. Di queste se ne conoscono almeno 50. La grande novità introdotta da questa ricerca è l'aver scoperto che la fabbricazione e l'attività dei lisosomi sono sotto il controllo di un unico direttore d'orchestra: il gene Tfeb, capace di potenziare l'attività degradativa della cellula agendo come un interruttore genetico».